Strategie efficaci nell’apprendimento dell’ecografia: l’importanza della pratica deliberata nel percorso formativo

Cosa contraddistingue un musicista di fama mondiale o uno sportivo professionista dalle migliaia di persone che, pur suonando uno strumento musicale o praticando uno sport per anni, non raggiungono mai l’eccellenza? Il talento? Probabilmente sì ma non è l’unica motivazione. Indagando le biografie dei “mostri sacri” dello sport, della musica o dell’arte c’è un elemento che invariabilmente accomuna questi personaggi e che può essere identificato con le migliaia di ore passate a fare pratica deliberata. In questo articolo vedremo di cosa si tratta e come possiamo integrarla nel processo di apprendimento di qualsiasi disciplina, compresa l’ecografia, per ottenere risultati duraturi e (perché no?) raggiungere l’eccellenza. 

DEFINIZIONE DI PRATICA DELIBERATA E I SUOI PRINCIPI CHIAVE

La pratica deliberata, o pratica intenzionale, è un approccio di apprendimento che si serve della focalizzazione consapevole sugli aspetti specifici di un processo cognitivo, attraverso uno sforzo intenzionale e con l’obiettivo di migliorare le performances. Anders Ericsson, uno psicologo svedese, ha delineato i principi chiave di questo concetto:

  • Definire un obiettivo. La pianificazione di una sessione di pratica deliberata richiede una definizione chiara degli obiettivi e una progressione graduale delle attività. Gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e limitati nel tempo (obiettivi SMART). Ad esempio, nell’apprendimento dell’ecografia, un obiettivo potrebbe essere quello di perfezionare la visualizzazione di una determinata struttura anatomica in modo agevole ed in breve tempo. La progressione dell’apprendimento deve essere lenta e graduale. Questo implica che si dovrebbe iniziare con attività più semplici, consolidando le basi, per poi progredire gradualmente verso compiti più complessi. Questo approccio ci aiuta a costruire delle solide fondamenta prima di affrontare delle sfide più avanzate.
  • Concentrazione ed impegno totale. Durante la pratica deliberata è necessario fare una cosa per volta e con un attenzione focalizzata. La nostra mente non funziona bene con il multitasking. La pianificazione di una sessione di pratica deliberata prevede la scelta di un contesto tranquillo e accogliente, essere in buone condizioni psico-fisiche e ridurre al minimo ogni tipo di distrazione (es. smartphone!). La durata delle sessioni di apprendimento ha una notevole importanza. Le neuroscienze hanno confermato che l’attenzione focalizzata è una merce preziosa ma piuttosto scarsa e che tende ad esaurirsi in tempi brevi. In linea di massima un operatore inesperto non dovrebbe superare i 15/20 minuti di pratica deliberata per sessione. Un operatore con una maggiore esperienza può sostenere sessioni fino a 60 minuti. Tra una sessione ed un’altra, per ricaricare la capacità di focalizzarsi, è sufficiente inframezzare periodi di 5/20 minuti di “riposo attivo” come fare una breve passeggiata oppure scambiare qualche parola con qualcuno.
  • Avere un feedback immediato e pertinente. Il feedback immediato gioca un ruolo determinante nella pratica deliberata. Per imparare efficacemente un’abilità è necessario ricevere informazioni dettagliate sulla qualità delle proprie azioni, consentendo una correzione tempestiva e una migliore comprensione delle aree in cui migliorare. In questo contesto, un istruttore svolge un ruolo cruciale. Fornire un feedback costruttivo è essenziale per guidare gli operatori attraverso il percorso di apprendimento. L’istruttore dovrebbe osservare attentamente le azioni dell’operatore, identificare le aree di forza e di debolezza e fornire indicazioni specifiche su come migliorare. Il supporto personalizzato implica l’adattamento dell’insegnamento alle esigenze individuali di ciascuno. Ogni persona ha delle sfide uniche da affrontare e l’istruttore dovrebbe essere in grado di fornire approcci personalizzati per massimizzare il progresso di ciascun praticante. 
  • Riflessione ragionata. La caratteristica peculiare della pratica deliberata consiste nella necessità di “pensare consapevolmente” a come viene svolta una determinata azione prima, durante e dopo averla fatta. Questo esercizio, se svolto correttamente, ci permette di individuare gli aspetti migliorabili e di diventare coscienti di quelli già acquisiti. Lo scopo è quello di esplorare i confini della nostra zona di confort in modo da poterla ampliare. Un consiglio utile è quello di prestare attenzione alla pratica non alla performance. Spesso facciamo attenzione (e quindi tentiamo di emulare) le performances dei professionisti più esperti ma questo può avere un effetto disastroso sul processo di apprendimento, alimentando la frustrazione e il senso di inadeguatezza. Sarebbe decisamente più saggio studiare le modalità con cui questi praticano e utilizzare tali informazioni per costruire le nostre sessioni di pratica deliberata. Le performances sono la conseguenza di questo processo, cioè, il punto di arrivo e non quello di partenza.

Ripetere, ripetere, ripetere. La ripetizione determina la perfezione dei gesti e il consolidamento di una abilità. È comune la convinzione che dopo 10.000 ore di pratica deliberata chiunque possa raggiungere l’eccellenza in qualsiasi disciplina. Pur non essendo completamente d’accordo con questa affermazione, è comunque intuitivo pensare che la pratica svolta per un tempo molto lungo, ripetizione dopo ripetizione, sia un sistema molto efficace per far diventare “naturale” qualsiasi abilità acquisita.

Applichiamo questi concetti all’apprendimento dell’ecografia.

Vediamo ora come, questi concetti, possano adattarsi all’apprendimento dell’ecografia. L’ecografia è una tecnica operatore dipendente. Questo significa che l’operatore svolge un ruolo decisivo per l’esecuzione delle manualità pratiche così come per l’interpretazione delle immagini che appaiono sullo schermo. In particolare, l’abilità tecnica si manifesta nell’esecuzione dei movimenti della mano che impugna la sonda e nell’interpretazione di quello che viene rappresentato sullo schermo. A pensarci bene, la catena di eventi è complessa quanto inusuale per l’essere umano. In ginecologia buiatrica la mano contenuta nel retto, fuori dalla vista, muove la sonda ecografica e, contemporaneamente, l’occhio dell’operatore osserva l’immagine sullo schermo.  Le informazioni raccolte vengono utilizzate dal cervello per dare indicazioni alla mano che muove la sonda in maniera tale da aggiustare l’immagine ecografica. Contemporaneamente, sempre il cervello, interpreta i segni grafici che appaiono sullo schermo. È intuitivo pensare che un’attività così innaturale debba essere letteralmente imparata ed occorre una lunga esperienza perché possa essere padroneggiata. 

L’apprendimento dell’ecografia richiede una comprensione approfondita dei principi fisici dell’ultrasonografia, dell’anatomia e della fisiologia e di come queste si modifichino durante i processi patologici. La conoscenza teorica fornisce la base concettuale necessaria per la costruzione e l’interpretazione delle immagini ecografiche in un contesto clinico. Tuttavia, l’abilità di tradurre questa conoscenza teorica in azione pratica richiede una formazione specifica e mirata. Le competenze pratiche nell’ecografia coinvolgono l’uso appropriato e abile della sonda, il corretto approccio al paziente, la capacità di riconoscere le strutture anatomiche in tempo reale e l’interpretazione accurata delle immagini. Queste competenze richiedono un livello di destrezza manuale e di coordinazione occhio-mano che può essere acquisito solo attraverso l’esposizione pratica e la riflessione attiva sulle proprie azioni. In questo contesto, la pratica deliberata diventa un elemento determinante del percorso formativo così come la consapevolezza che l’ecografia sia un’abilità tecnica che si perfeziona attraverso l’esperienza diretta.

Per concludere vorrei dare un esempio concreto di come pianificare una sessione di pratica deliberata nell’ambito dell’ecografia ginecologica buiatrica. 

  • Definite un obiettivo specifico, sfidante e alla vostra portata. Per esempio, potreste decidere di voler imparare a individuare la totalità degli embrioni di 35 giorni in meno di 90 secondi.
  • Stabilite un contesto favorevole. Per fare pratica deliberata è necessario individuare un luogo tranquillo e confortevole in modo da potersi concentrare profondamente e senza distrazioni sull’obiettivo che vi siete proposti. 
  • Pianificate attentamente i movimenti da compiere per raggiungere l’obiettivo. Ogni movimento del braccio esplorante va pensato consapevolmente. Mantenete i movimenti efficaci e correggete tempestivamente quelli errati o non produttivi.
  • Concludete l’attività appena svolta con un’attenta riflessione su quello che è stato fatto cercando di essere estremamente oggettivi nel darvi un feedback immediato e pertinente. Laddove disponibile, sarebbe estremamente vantaggioso rivolgervi ad un operatore esperto che voglia farvi da istruttore (tutor). 
  • Ricominciate daccapo. Ripetete la pratica fino a quando non sarete ragionevolmente sicuri di centrare l’obiettivo che vi eravate proposti con sufficiente naturalità.

In sintesi, l’adozione consapevole della pratica deliberata si rivela una strategia fondamentale per l’apprendimento efficace dell’ecografia. Gli operatori possono potenziare le loro competenze attraverso una combinazione intelligente di teoria e pratica, guidati da istruttori esperti e supportati da tecnologie avanzate. L’integrazione della pratica deliberata nel programma formativo contribuisce significativamente a formare dei professionisti altamente competenti nell’uso dell’ecografia, migliorando la qualità dei servizi offerti.

Vet Marco Spagnolo

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